Il palazzo vescovile risale al XVIII sec. e fu costruito sul luogo di un’antica fabbrica che, probabilmente, si presentava di dimensioni minori rispetto all’attuale impianto, quindi non adatta a ospitare la curia. Molti sono i vescovi che hanno dimorato nell’edificio tra cui, certamente il più noto, Juan Caramuel y Lobkowitz (vissuto nel XVII sec.). egli fu un grande matematico, autore del “Mathesis Biceps” dove viene illustrato il sistema binario e a Campagna fondò una delle prime tipografie dell’Italia meridionale, situata proprio nei locali del palazzo vescovile. Nel XIX sec. arriva a Campagna Mons. Michelangelo Lupoli, che tra mille difficoltà contribuì al recupero di molti edifici fatiscenti della città, compreso il palazzo della curia dove risiedeva, che a quel tempo si presentava in uno stato di avanzato degrado, come attestato da una lapide marmorea ancora oggi esistente. Nel XX sec. gli ultimi vescovi che risedettero nell’edificio furono Mons. Carmine Cesarano, Giovanni Maria Palatucci e Jolando Nuzzi. La facciata del palazzo è arricchita da un portale a bugnato in pietra e da un portone ligneo decorato da bassorilievi del settecento.