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Ex complesso conventuale della SS. Concezione (ruderi)
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La fabbrica della Concezione definiva la chiusura dell'insediamento campagnese a nord-est. Venne realizzata su un pianoro in bella, appartata e panoramica posizione ma costituito da un terreno argilloso che aveva bisogno di continue opere di consolidamento, e, fin dagli inizi, si rese necessaria la costruzione di muri di contenimento. La situazione era aggravata dalla presenza di numerose vene d'acqua sotterranee che rendevano difficile il consolidamento della zona sulla quale sorsero la chiesa, il convento ed il piazzale di accesso. Il complesso subì gravi difficoltà proprio a causa della impossibilità di un sufficiente rafforzamento dell'area di sedime, e la sua storia è punteggiata da continue operazioni di ricucitura delle crepe e da ripetuti restauri. L'edificio a due livelli, coperto a tetto, si articolava intorno ad un chiostro quadrato scandito da archi a tutto sesto impostati su pilastri in pietra locale con semplice capitello. Nel 1616 l'aula della chiesa non era ancora finita, ma le difficoltà di costruzione su un terreno di tale natura si rivelarono subito, dal momento che non fu possibile completare l'edificio secondo il progetto originario. La planimetria della chiesa presentava uno schema piuttosto insolito e si presta ad interpretazioni diverse. Aveva una facciata molto arretrata rispetto a quella del convento, forse per i dissesti già verificatisi in corso d'opera. Lo schema consisteva in un modesto atrio di ingresso, di forma rettangolare tripartita: la parte centrale costituisce l'accesso alla chiesa mentre quelle laterali erano costituite dal campanile e l'ingresso del convento. Fino a pochi anni or sono la facciata, sulla quale la data 1931 indicava il momento dell'ultimo restauro, conservava, nonostante la presenza di vistose lesioni, gran parte della sua ricca veste ornamentale. Il portale architravato in pietra era sormontato da due volute al di sopra del quale si inarcava il sinuoso finestrone barocco. La parte centrale del prospetto era limitata da lisce lesene in stucco con capitelli compositi; due paraste definivano le parti terminali. Le superfici piane fra le lesene erano ornate da cornici ellittiche di semplice fattura sormontate da oculi circolari inseriti nella trabeazione di collegamento al di sopra dei capitelli. Al di sopra di una ricca e chiaroscurata trabeazione che si inarcava in corrispondenza del finestrone centrale si ergeva un timpano triangolare con graziosi stucchi ed una finestra dalla figura geometrica composita sormontata da una conchiglia. Il prospetto della Concezione, pur nelle connotazioni settecentesche, costituiva, per la sua impostazione unitaria, un buon esempio di gusto decorativo ancora tardo barocco. In seguito ad una frana intorno alla metà degli anni ottanta, chiesa e convento, già in avanzato stato di degrado e abbandono sono stati demoliti.
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