Uomini di carta
Su quel colle dove fiorivano silenzi
uomini di carta dalle menti arrugginite affilavano le armi.
Uccisero avidi quella vecchia seduta
che quieta cuciva ancora sogni.
Là, dove essi rigogliosi sbocciavano
mostrando arrossate falangi,
chiese isolate osservavano inermi.
Mura infuocate traspiravano sangue.
Uomini di carta furiosi
ingurgitavano pezzi di prato,
pentiti si spegnevano
infiammati dal suo fantasma
su quel colle...
Volano le mie parole
Volano le mie parole d’amore
arrivano lassù,
nel cielo infinito.
E si disperdono in
quella immensità,
tra quelle luminose stelle;
brillanti: come gli occhi di lei.
Vive: come la mia speranza,
che mai morirà,
di rivederla…
Restare se stessi
Restare se stessi è importante:
se guardi l’immensità, crederai
d’essere una nullità…
ma se guardi dentro al tuo cuore,
ti renderai conto d’essere te stesso,
e non dirai:
“Vorrei essere un’altra persona”.
A maria
Si spande
come perversa spirale
d’occhi.
Danzanti labbra d’incenso
Danzano le tue labbra d’incenso
carnose
come vini disossati
unte
come germogli oleosi di pietre
vibranti
come marce fiammelle.
Sognatrice drogata
Illusione
Imbalsamata sognatrice drogata
le tue siringhe,
marci cristalli
le tue braccia afose,
avidi specchi irrequieti
le tue salmastre morti perverse
stuprano tombe immature
di pensieri.
Atei calici di dolore
Ardono grappoli innamorati di cielo
schizofrenici come atei calici di dolore.
Brucio e mi sbrano maligno
come tempio di solitudine...