
Donato Sabia è stato uno dei più grandi campioni degli 800 metri italiani: due finali olimpiche (quinto a Los Angeles '84 e settimo a Seul '88), il suo nome rimarrà legato a Goteborg, per l’appunto, dove negli Europei indoor del 1984 realizzò quella che resta una delle migliori prestazioni sul doppio giro di pista. Un quasi record, 1’43”88, che oggi lo colloca a pochi centesimi da quello di Marcello Fiasconaro del 1973. Poliziotto in servizio al Reparto Mobile di Padova dal 1981, gareggiava con il Gruppo Sportivo di Fiamme Oro della Polizia di Stato. Fin dai primi mesi dell'invasione nazista della Polonia occidentale, Irena iniziò ad aiutare gli ebrei della sua città fornendo loro assistenza e documenti falsi. Nel 1942 entrò nella rete della Resistenza polacca che si occupava del salvataggio dei propri connazionali ebrei. Grazie al suo lavoro di assistente sociale, ottenne il permesso di accedere all'interno ghetto di Varsavia e, con l'aiuto di altri membri della resistenza polacca e di quella ebraica, riuscì a portare fuori dal ghetto migliaia di bambini, per poi affidarli a istituzioni religiose e famiglie delle quali sapeva di potersi fidare. Gli stratagemmi usati da Irena e dai suoi compagni in quegli anni furono innumerevoli, sempre più coraggiosi e ingegnosi: ambulanze, sacchi di juta e casse per gli attrezzi furono solo alcuni dei nascondigli usati per far uscire dal ghetto i bambini, spesso poco più che neonati. Nel 1943 Irena fu arrestata. In carcere venne barbaramente torturata ma non confessò mai dove erano nascosti i bambini né fece i nomi dei suoi compagni di resistenza.