Campagna la città delle 2 oasi del WWF
CARMINE GRANITO
"L'oasi di Persano e la signora del fiume: la lontra".
Piuttosto schiva per natura e timorosa dell'uomo, la lontra ha abitudini notturne, dedicando le ore diurne al riposo. Generalmente conduce vita solitaria che abbandona soltanto nel periodo degli amori. " Sopravvissuta negli angoli più nascosti dei nostri corsid'acqua, la lontra è oggi, in Italia, il mammifero terrestre che presenta il maggior rischio di scomparsa. Preziosa e insostituibile abitatrice degli ambienti umidi, questo splendido mustelide ha subito negli ultimi anni una drastica riduzione fino ad affacciarsi al baratro dell' estinzione".
Questo grido di allarme lanciato qualche anno fa da Antonio Canu in una pubblicazione realizzata dal Fondo Mondiale per la Natura d'intesa con il Ministero dell'Ambiente.
"Nel comprensorio bagnato dal Sele, dal Tanagro, dal Calore Lucano sopravvive la più numerosa popolazione di lontra dell'intera penisola. Un angolo in Campania di estremo valore naturalistico e paesaggistico, ancora vivo e per buona parte integro, nonostante i progetti minacciosi di speculazioni, distruzioni, alterazioni". Battaglie quotidiane contro mille pericoli: dighe, captazioni, strade, cave, discariche e canalizzazioni.
Salvare la lontra significa salvare questa terra, le tradizioni, la storia. "Il WWF ha cominciato da anni: nel 1981 con la realizzazione dell'Oasi di Persano sul Sele, diventata il centro pilota della campagna per salvare la lontra.
È necessaria l'istituzione di un Parco fluviale, indice di progettazione e di regolamentazione ma anche di sviluppo economico".
Bisogna conservare l'acqua trasparente, tutelare il fiume Sele e salvaguardare il suo vasto patrimonio faunistico e floreale. Per raggiungere tale obiettivo , occorre il contributo di tutti; insieme,per tramandare alle future generazioni l'appartenenza storica alla nostra terra, così ricca di bellezze e regno della "signora del fiume".
Parco del Monte Polveracchio "Il Re dei Monti Picentini": il Lupo.
Mammifero dal corpo snello e forte, carnivoro appartenente alla famiglia Cani-di, il lupo (Canis lupus) vive in branchi.
Animale grandemente aggressivo è considerato come simbolo della voracità insaziabile e sanguinaria. Digitigrado, cinque dita per zampa anteriori e quattro per quelle posteriori, dal muso aguzzo ed orecchie triangolari tenute sempre ritte, ha i denti canini molto sviluppati che gli permettono di attaccare grossi ruminanti e di nutrirsi all'occorrenza anche di piccoli animali e carogne. L'ululato, grido cupo e prolungato, è il suo modo di comunicare, Il lupo è anche il simbolo del Parco del WWF del Monte Polveracchio e la popolazione dei Monti Picentini è tra le più importanti dell'Appennino Campano. La popolazione di lupo italico è diffusa tra la Toscana e i rilievi montuosi degli Abruzzi e della Calabria (Sila).
" L'operazione San Francesco" lanciata dal Fondo Mondiale per la Natura del 1976, non solo promosse la sua protezione, ma sensibilizzò l'opinione pubblica: portò la Regioni a farsi carico di rimborsare a contadini e pastori i danni causati dai lupi e più spesso, dai cani rinselvatichiti. Vincenzo Armenante, responsabile dell'Oasi, riprende un brano del libro " Itinerari naturalistici della Valle del Sele":
"... un altro Re dominava queste contrade ; ormai è detronizzato ed è presente soltanto con qualche esemplare: il lupo. Proprio qui vicino c'è un posto chiamato " le tane dei lupi", che ricorda la presenza di questo splendido animale. E' merito del WWF e della sua campagna di protezione il fatto di aver dato il via ad una conoscenza tale da sfatare il mito del lupo cattivo. L'uomo d'oggi dovrebbe raccontare la favola di Cappuccetto Rosso invertendo i ruoli...".
Il Monte Polveracchio (m.1790) fa parte della catena dei Monti Picentini, tra la provincia di Salerno e quella di Avellino; qui si trovano le cime più alte dell'Appennino Campano: Monte Cervialto (1809 m.) e il Monte Termino (1783 m.). Il Parco, insistente nel Comune di Campagna, si estende per circa 200 ettari. A i visitatori suggeriamo di lasciare l'autostrada Salerno - Reggio Calabria A3 all'uscita di Campagna, di attraversare il Centro Urbano e di proseguire per 12 Km. Sulla strada provinciale per Acerno e seguendo i cartelli del WWF si raggiunge davanti all'entrata del Parco ... Inbocca al lupo!
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