Cenni storici:
La Città di Campagna (SA) agli inizi degli anni '40 divenne sede di un campo di internamento di ebrei che prevedeva l'utilizzo di due caserme dismesse, individuate negli ex Conventi di San Bartolomeo e della Concezione.
Tra i tanti "giusti", che hanno immolato la propria vita per salvare dalla barbarie nazista il maggior numero possibile di ebrei, chiamati "fratelli maggiori" dal papa Giovanni Paolo II, spicca la figura di Giovanni Palatucci, ultimo questore di Fiume, nato a Montella in Provincia di Avellino il 29 maggio 1909, quindi figlio della nostra terra.
Con l'appoggio dello zio Giuseppe Maria Palatucci, vescovo della città di Campagna, e con l’umana partecipazione dei campagnesi, egli riuscì ad attivare una rete di aiuto che fece dei suddetti campi un luogo di pace, di solidarietà e di salvezza per quanti, al contrario, erano di sicuro destinati all'atrocità dei forni crematori in Germania.
Dopo aver salvato circa 5.000 (cinquemila) ebrei dalla deportazione, fu arrestato dalla Gestapo di Kappler e deportato nel campo di concentramento di Dachau, dove, in seguito alle sevizie e agli stenti, a pochi giorni dalla liberazione ed a soli 36 anni morì nel 1945.
Per questi straordinari meriti umanitari e sociali, gli ebrei nel 1990 gli hanno conferito il massimo riconoscimento : quello di "Giusto tra le Nazioni" , con il suo nome impresso sulle grandi lapidi dello Yad Vashem di Gerusalemme, che è l'istituzione memoriale ebraico dell'Olocausto (Shoà).
Nel 1995 gli è stata conferita la Medaglia d'oro al merito civile "alla memoria" da parte del Presidente della Repubblica Italiana.
La chiesa cattolica nel 2002 ha aperto ufficialmente il Processo canonico di beatificazione , intestando la causa al : "Servo di Dio Giovanni Palatucci, laico, funzionario della polizia di Stato , martire". Nel 2004 si è conclusa la fase diocesana del processo di beatificazione e Giovanni Palatucci, è stato proclamato "Servo di Dio".